E’ festa
Ormai anche Cinzia quando me lo dice ci aggiunge “forse”, è il destino delle date aggreganti, quelle nelle quali ti piacerebbe mettere assieme tante persone e tante cose e ogni volta che sembra che ce l’hai fatta spunta qualcuno, o qualcosa, che ti costringe a cambiare ancora. Comunque questa volta sembra proprio che ci siamo, l’appuntamento è per martedì prossimo, 14 giugno, ore 19.00, nel chiostro della Basilica di Santa Maria la Sanità, per festeggiare assieme ai protagonisti e alla gente di straordinaria umanità del quartiere l’uscita nelle librerie del nostro libro.
Ammetto che l’idea è stata di padre Antonio Loffredo, io più banalmente avevo proposto di fare nel chiostro una conferenza stampa, lui no, mi ha detto “Vicié, poi con i giornalisti man mano ci parliamo, qualche amico magari lo invitiamo pure, ma noi la prima uscita la dobbiamo fare coinvolgendo il quartiere”. Sì, perché lui è fatto così, l’idea del coinvolgimento ce l’ha nel sangue, e poi le cose che ti dice hanno in qualche modo la risposta incorporata, ovviamente la risposta che vuole lui, altrimenti che parroco sarebbe? A parte gli scherzi, in realtà quella di martedì sarà per me una serata particolarmente emozionante perché io, diversamente da Cinzia, che il libro non lo ha solo scritto, ma se l’è anche faticato (appuntamenti, interviste, sbobinature etcevesa etcevesa) io alcuni di loro di persona li vedrò lì per la prima volta, insomma sarà un pò come con gli @mici su facebook che poi li incontri e diventano amici, solo che questa volta li ho conosciuti contribuendo a raccontare le loro storie, anzi ho conosciuto prima le loro storie e poi loro, o se preferite ho raccontato prima le loro aspettative, le paure, le speranze e poi li ho conosciuti, li conoscerò, di persona.
Sarà perché oggi ho la febbre ma non il febbrone che avevo ieri, sarà perché riesco a leggere e anche a scrivere, ma quando ci penso mi sento una persona molto fortunata. Quando penso a cosa? Alla mia voglia di raccontare storie, di cercare persone, di scoprire umanità. Vediamo martedì come va, poi vi faccio sapere.