Festival delle Lettere 2006
Scommettiamo che è tanto tempo che non ricevete una lettera – lettera, una di quelle scritte a mano, talvolta persino con bella calligrafia? Come abbiamo fatto a indovinare? Facile. In questa nostra società dominata, per ragioni più e meno obiettive, da SMS, computer e posta elettronica, inviare o ricevere una lettera scritta a mano è da tempo diventato un evento da fiera delle rarità. Eppure questo nostro meraviglioso e contraddittorio mondo sarebbe sicuramente peggiore senza le lettere di Franz Kafka a Max Brod, quelle dal carcere di Antonio Gramsci, quelle di Ernesto Che Guevara ai figli. Senza la lettera di Felice Sciosciammocca in Miseria e Nobiltà o quella, mitica, dettata ancora da Totò a Peppino De Filippo in Totò, Peppino e la Malafemmina. Senza le “lettere” di Rudyard Kipling, Fernando Savater, Oriana Fallaci (l’elenco è naturalmente arbitrario, parziale, provvisorio: se avete proposte per integrarlo non esitate a scriverci). Perché vi raccontiamo tutto questo? Partendo, come si legge dal sito, dall’idea che “le lettere sono un territorio universale, un territorio che appartiene a giovani e anziani, colti e illetterati, donne e uomini del Nord e del Sud”, è stato progettato il concorso che quest’anno è articolato in tre sezioni: Lettera al mio “dio”; Lettera a tema libero; Lettera dal cassetto. Tra tutti i partecipanti, la giuria (composta da Rosellina Archinto Marconi, Isabella Bossi Fedrigotti, Piero Gelli, Brunamaria Dal Lago Veneri, Daniele Ravenna, Paola Urbani, Simonetta Sergiacomi) sceglierà i vincitori ai quali andranno premi del valore di 400,00 Euro (per la miglior “Lettera al mio dio” valore e la miglior “Lettera a tema libero”), di 200,00 Euro (per il miglior “Autore under 16” e la miglior “Lettera dal cassetto”), di 250,00 Euro (più un’analisi grafologica) per la grafia con il “Maggiore livello vitale”. Cosa aggiungere ancora? Buona partecipazione a tutti. |
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