Uno, doje, tre e quattro e Maria Silvestri
Quando qualche anno fa un amico mi inviò un sms dicendomi: “Sei su Facebook”, mi incazzai come una belva! No, non c’ero e non mi faceva piacere sapere di esserci.
Non avevo capito, dal momento che non vedevo un punto interrogativo, che la sua era una semplice domanda. Fino ad allora ero stata molto scettica e, diciamolo pure, un po’ prevenuta verso ogni forma di “socializzazione virtuale”, per intenderci non mi piacevano le persone “pc dipendenti”. Per me, allergica perfino alle segreterie telefoniche, era assolutamente impensabile avere un @mico o navigare in una chat. Eppure la curiosità di capire il successo e la popolarità di questo nuovo mondo era talmente grande da spingermi ad entrare nel “social network più in voga del momento”, fino a farmi ricredere …. (Toccare o Taggare questo era il vero problema!!!!!). Ed ecco che, nella piazza virtuale incontro Vincenzo, @mico di un mio @mico, ed Enakapata , che insieme agli altri @mici man mano arricchiscono il mio patrimonio di conoscenze in rete.
Ora voi mi direte: che c’azzecca tutto questo con il fatto se ti è piaciuto o non ti è piaciuto Uno, doje, tre e quattro?
C’azzecca, c’azzecca.
“Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, è proprio il caso di dirlo. Leggere le storie di questi quattro @mici che si raccontano nelle pagine di un blog, per me è stato come vedere il film della mia vita fino ad oggi. In tantissime occasioni mi sono ritrovata.
Anche a me è venuta la Nostalgia Canaglia, accompagnata anche dalla lacrimuccia, quando Vincenzo cita una frase del padre “è ’nguaiato tutta ‘a grammatica”, o quando Carmela dice “… ho cercato di colmare il vuoto lasciato dall’assenza con l’unico spazio che ho a disposizione: i ricordi”.
Sono andata Dove ti porta il Tifo insieme a Viviana cantando: ”Maradona è meglio ‘e Pele’, ci hanno fatto ‘o mazzo tanto pe’ ll’avè”. Che anno il 1987!, il Napoli vinceva il 1° scudetto ed io venivo a conoscenza di aspettare il mio 1° (ed unico) figlio.
Ho condiviso il suggerimento di Daniele “penso che sia un modello esportabile anche a Napoli” in Monnezza di un altro Mondo.
Insomma, a me Uno, doje, tre e quattro mi è piaciuto assaje, e non so se dire grazie al libro che mi ha permesso anche stringere la mano e guardare negli occhi Viviana, Carmela Vincenzo e Daniele o dire grazie a Viviana Carmela Vincenzo e Daniele che mi hanno appassionato con il loro libro.
Ah, dimenticavo: la mia copia è battezzata, comunicata e autografata personalmente dagli autori.