Genio e caso: i motori del sapere
Ricomincio da tre
Piero Carninci, Antonio Esposito, Andrea Lagomarsini: chi sono costoro?
Se avete letto le loro storie su queste pagine nei mesi scorsi lo sapete già.
Perché dunque torniamo a parlarne?
Perché questo mese proviamo a tornare alla fonte. Al concetto di Serendipity. Alla possibilità che l’osservazione di un dato imprevisto, anomalo e strategico fornisca l’occasione per sviluppare nuove teorie e paradigmi (Merton R.K., 2002).
Perché raccontare di serendipity?
Perché pensiamo che l’interazione di menti preparate in ambienti socio cognitivi favorevoli possa essere un acceleratore di opportunità in tutti quei contesti – città, università, imprese, territori, ecc. – che hanno deciso di puntare sull’innovazione, scrutare i segni del tempo, conquistare nuovi spazi sociali e/o di mercato. E perché siamo convinti che essa possa rappresentare un antidoto utile al declino del “sistema Italia”. Alla mancanza di futuro per i più giovani.
L’idea è che “per genio e per caso” si possa crescere di più. Sfruttare meglio le opportunità. Affermare buone pratiche. Attrarre invece che perdere cervelli. Essere capaci di sfruttare al massimo il potenziale insito nella situazione data. Utilizzare al meglio i fattori, gli elementi, i dati disponibili.
Lo sviluppo di ambienti socio cognitivi serendipitosi, l’attivazione e lo sviluppo di processi virtuosi “per genio e per caso” richiedono intelligenza, creatività, spirito di iniziativa, capacità di innovazione, voglia di essere parte della rete dei nodi connessi di elaborazione e di diffusione dei saperi, dunque capitale immateriale, capitale intelligenza.
Qui a Serendipity ad essere protagoniste sono perciò le storie di persone che con le loro teste e le loro mani riescono a generare la realtà che interpretano. A pensare la realtà come un processo continuo di costruzione di senso. A dare significato alle situazioni che esse stesse hanno istituito e nelle quali si trovano calate.
Lo scopo? Diffondere buone idee, esperienze di qualità, casi di successo. E magari contribuire a dare senso alla voglia di provarci ancora. Qui. Ora.