Illuminato dal potere della chimica
All’inizio delle scuole medie, mio padre mi portò a una conferenza sul nylon. Fui profondamente impressionato dalle potenzialità della chimica, che può creare cose importanti a partire quasi dal nulla! La conferenza ebbe un enorme impatto su quello studente allora dodicenne, eravamo nel 1951, subito dopo la guerra mondiale. Il Giappone era molto povero. Avevamo davvero fame. In quel momento capii che il mio sogno era quello di diventare un chimico che potesse essere in prima linea nel contribuire al bene della società attraverso l’invenzione di prodotti utili. Si racconta così Ryoji Notori nell’autobiografia pubblicata su www.nobelprize.com.
Il presidente del Riken ha oggi 70 anni (Kobe, 1938). Ha conseguito il dottorato all’Università di Kyoto, ha proseguito gli studi all’Università di Harvard, ed è tornato in Giappone come professore all’Università di Nagoya, dove ha ricoperto numerose cariche, compresa quella di direttore del Centro ricerche per le scienze dei materiali.
È autore di oltre 400 pubblicazioni e ha firmato 145 brevetti. I suoi studi e le sue scoperte sulla produzione di catalizzatori chirali, vale a dire di molecole capaci di controllare selettivamente le reazioni di sintesi di determinate molecole chirali, gli sono valsi il Premio Nobel (insieme a William Knowles e K. Barry Sharpless).
Il 20 settembre del 2002 gli è stata conferita dall’Università di Bologna la laurea honoris causa in chimica industriale con la seguente motivazione: «La ricerca sulle sintesi asimmetriche catalitiche, che gli ha valso il Nobel, riguarda processi ecocompatibili, che vengono applicati a livello industriale nella sintesi di numerosi composti per ottenere antibiotici, antibatterici, vitamine. Importante è stato lo studio dell’uso dell’anidride carbonica come mezzo a basso impatto ambientale per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto della chimica industriale. La sua ricerca ha consentito progressi in ambito chimico, della scienza dei materiali, biologia e medicina».
Il 30 ottobre 2003 è stato ordinato da Papa Giovanni Paolo II Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.