Non c’è caso che vale se manca il genio
Serendipity è un termine sempre più utilizzato per definire, più o meno a proposito, tante cose diverse. Un esempio divenuto celebre al punto da essere inserito nella top ten delle scoperte serendipitose è quello del ghiacciolo. Si, proprio lui, il gelato con lo stecco per antonomasia, che una gelida mattina del 1905 l’undicenne Frank Epperson si ritrova fuori dalla porta proprio là dove la sera prima aveva lasciato una limonata in un contenitore di plastica con annesso indispensabile stecco. Frank lo chiama Epsicle (contrazione non necessariamente brillante di Epperson e icicle) e si tiene la sua scoperta per sé e i suoi compagni di scuola. 18 anni dopo, siamo ormai nel 1923, il fortunato Frank brevetta Popsicle (nome forse suggerito dai figli), il “gelato ghiacciato con uno stecco” e nel 1925 ne cede i diritti alla Joe Lowe Company di New York.
Detto che ogni anno continuano ad essere venduti più di 3 milioni di Popsicle (che nel frattempo è diventato un marchio Good Humor, a sua volta controllata da Unilever) c’è da aggiungere che nel mondo della ricerca scientifica, quella vera, dove pure gli “accidenti” serendipitosi, dalla mela di Newton alla muffa di Fleming, hanno avuto un ruolo importante, le cose non funzionano esattamente come nel mondo dei gelati, con o senza lo stecco.
La ragione? Presto detta. Nel mondo della ricerca il caso cerca, agisce, favorisce il genio. Detto con parole più appropriate, è la presenza di menti preparate che operano in ambienti socio cognitivi serendipitosi a determinare l’attivazione di processi virtuosi “per genio e per caso”.
C’è bisogno insomma di intelligenza. Creatività. Spirito di iniziativa. Capacità di innovare. Capacità di organizzare. Assieme agli scienziati e alle loro idee sono infatti molto importanti le strutture e i processi organizzativi che essi hanno alle spalle. È fondamentale la “cornice” che fa da sfondo al loro lavoro. Che li sostiene nei loro sforzi tesi ad attivare senso. A intuire scenari. A costruire opportunità. Per genio prima di tutto. E poi anche per caso.