Milano, 14 Maggio 2009
A Milano in treno ci sono andato l’ultima volta con Salvatore, e in fondo sono sopravvissuto. E poi anche oggi sono previste due tappe. La prima con partenza alle 7.54 a.m., destinazione Roma. La seconda con partenza alle 11.30 a.m. da Termini e arrivo prevsto a Milano alle 3.29 p.m..
Durante le 4 ore di viaggio qualche chiacchiera, una ricca provvista di noia e 3 cose da segnalare:
il racconto di un operaio che lavora sulla linea dell’alta velecità tra Firenze e Bologna. Sta sulla macchina che trafora. 6 turni di notte, 6 turni di pomeriggio, 6 turni di mattina, 3 giorni a casa, giù in Basilicata. Baracca singola con bagno e parabolica. Rumeni e marocchini visti come il fumo negli occhi;
la scoperta, complice la mia spilletta logo quadrato rosso rigorsamente CGIL, che quel signore che continua a gridare a telefono da quando è salito a Bologna è il fratello di un mio amico diregente del sindacato scuola in Sicilia;
la telefonata di Gianni (il mio amico che ha organizzato il tutto) che mi avvisa che cause di forza maggiore gli impediranno molto probabilmente di partecipare alla presentazione. Conoscendolo so che alla Società Umanitara sarà comunque tutto a posto ma rimane il fatto che la notizia non è decisamente di quelle migliori.
La mia testa decide che a Bologna sono stato troppo agitato. E che stasera come va va. Non ci crederete eppure funziona. Mi calmo. Ha ragione Osvaldo. ‘A capa é na sfoglia é cipolle.
Alla stazione troviamo Ciro Russo. Sono emozionato. Mi ha pescato su Facebook qualche mese fa. Alle scuole medie dfacevamo coppia fissa. Sono 40 anni che non lo vedo. Meglio di Carramba che sorpresa.
Stasera rivedrò anche Cristina. Con lei sono almeno 15 anni che non ci si vede. Incredibile ma vero. E poi arrivano mio cugino Romeo, i miei amici Antonio e Vincenzo, Loredana l’amica di Alberto, i librai della Feltrinelli con il libro. E poi ci sono Alessia Potecchi e Luca De Biase, e poi arriva l’eroico Gianni.
Chissà la folla, starete pensando. E invece no. Perchè oltre a loro ci saranno state altre 9-10 persone.
Il giorno dopo Gianni lo definisce un flop. Io nn sono daccordo. Non solo perché mi è capitato molto di peggio al tempo de “la Casa dei diritti”, a Genova in 3 a presentarlo e in 2 a partecipare. Ma perchè c’è stata una bella discussione. Ho rivisto un pò di amici. Ho stabilito link con bella gente che non conoscevo. Ho trascorso una bellissima serata con amici vecchi e nuovi.
La mattina dopo Reggio Emilia. Riunione di lavoro e poi pranzo con pasta con le cozze e paranza fritta con persone straordinarie modello Amici miei. Ma questa è un’altra storia. Che forse un giorno vi racconterò.