Un piccolo conflitto d’interessi
La pubblicazione della recensione di Alessio Strazzulo su Qlibri mi ha riportato alla mente una cosa che mi colpì allora al punto che ne parlai la sera della presentazione del libro a Napoli (potrei giurare, dirò soltanto che c’erano più di 100 testimoni).
Di che cosa si tratta? Della frase con la quale Alessio apre la sua recensione “Premesso il piccolo conflitto d’interessi che mi lega ai due autori …”.
Non vi svelo la natura del conflitto, che potete naturalmente leggere su Qlibri, ma ritorno su quella che a me appariva allora, e ancora di più appare adesso, come una piccola grande possibilità di cambiamento, di speranza, di futuro: Alessio che prima di scrivere le sue impressioni su Enakapata, avverte la necessità di dire a chi legge “guardate che io sono amico di Luca e di Vincenzo, e questo da un certo punto di vista mi rende meno distaccato e dunque meno credibile”.
Esagerato? Forse si. In fondo questo di Enakapata è prima di tutto un gioco. Forse no. In fondo il nostro Paese sta scrivendo il suo declino a forza di conflitti d’interesse.
Come dicevano gli antichi? La moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Forse possiamo riderci su, oggi che tra Cesare e le sue amanti è tutto un sospetto. Forse possiamo pensarci su. E magari fare qualcosa affinchè siano quelli come Alessio la classe dirigente del futuro prossimo venturo.