Overamente è ‘na capata!
Luigi Della Corte: Ve lo ricordate il fratello di Parascandolo, nel film “Così parlò Bellavista”? Ecco, chi scrive è “fratello di”, in questo caso di Renato, una delle “comparse” di Enakapata (quello della cartolina, per capirci).
La faccio breve: penso che il libro abbia molti pregi.
Anzitutto: esce fuori dallo schema “in viaggio con papà”. Il “diario” di Vincenzo e Luca in Giappone è fatto “alla pari”, senza passare da rituali, iniziazioni o passaggi di testimone o altro. È quasi una vita domestica, dove l’eco di Napoli arriva e porta le sue nostalgie di sempre.
Altro pregio: si parla di università e di eccellenze, di ricerca, di innovazione. E si dice che sì servono soldi (e tanti) per portarle avanti, ma che da soli i soldi non bastano. Servono sopratutto teste pensanti e idee da mettere in circolazione liberamente. Non è una ovvietà ripeterlo, in una Italia che – non solo nell’ambito universitario – sembra fatta di “compartimenti stagni” e di tagli alle spese, di mancanza di coordinamento e forse (ahinoi!!!) di finalità.
Infine, la cosa che mi ha colpito di più: Enakapata è una “foto” dei tempi di oggi. Email, cartoline, skype, telefonate e quant’altro. Relazioni che nascono e crescono attraverso vecchi e nuovi mezzi di comunicazione, che non temono le distanze: una società globale che ha voglia di comunicare, di confrontarsi e – una volta tanto – di capirsi. Un mondo che, nonostante tutto, overamente è ‘na capata!