Every Breath You Take
I Rem cantano Bad day. Il telefono racconta di nuove possibili complicazioni.
Proprio così. Nei discount del dolore niente saldi. Si paga sempre a prezzo intero. Non è prevista ragione. Giustificazione. Senso. Accade. Ci addolora. Ci stravolge. Ci costringe a ridefinire ciò che per noi vale.
Mi appendo alle parole del mio amico R. La situazione della signora S. è seria ma non è compromessa. C’è spazio per la possibilità. Per la speranza.
Gli U2 cantano Beautiful day. Un giovane nero mi viene incontro. Penso che in questa città anche la carità riesce ad essere invadente. Provo fastidio. E’ a quattro – cinque passi da me e già comincio a dirgli che non ho soldi. Lui fa segno che ha fame. Io ripeto che non ho nulla, che non è giornata, che sono nervoso, che non ce la faccio più ad essere infastidito decine di volte al giorno da persone di varie età e di varia umanità che mi chiedono la carità, che non posso essere io a risolvere i problemi di tutti.
Siamo di fronte. La mia faccia e la sua. Mi da la mano. Mi ringrazia.
Procedo oltre. Due – tre passi ancora. Finalmente mi vergogno. Mi giro. Lo chiamo. Gli do 5 euro. Riprendo la mia strada. Penso che poco meno di un terzo del mio budget giornaliero se n’è andato così. E che lui non ha risolto nulla. Mi sono chiesto perché. Mi sono risposto perché la sua faccia mi ha chiamato. Penso che va bene così. Sting canta Every Breath You Take.