Fordismo
CATENA DI MONTAGGIO – FORD – O. S.L.
Concetti e parole chiave
Consumo di massa – Controllo gerarchico – Meccanizzazione – Parcellizzazione
Spiegazione
Il termine FORDISMO definisce comunemente non solo una specifica modalità di organizzazione del lavoro ma anche un vero e proprio stadio del capitalismo contemporaneo, durato quasi un secolo e caratterizzato da sistemi di produzione basati sui principi della ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO, dall’adozione di processi di meccanizzazione spinta del ciclo produttivo (iniziata con l’introduzione della CATENA DI MONTAGGIO), dalla diffusione di modelli di consumo di massa.
L’approccio fordista all’organizzazione della produzione trova la sua prima applicazione nel 1913 all’interno della società automobilistica creata a Detroit da FORD.
I posti di lavoro individuali con mansioni di montaggio dell’intero prodotto vengono sostituiti da una gigantesca linea di montaggio e di assemblaggio lungo la quale ogni lavoratore, ricevendo il semilavorato dal compagno precedente, vi monta un componente, a mezzo rotaie lo passa al compagno successivo, e così via fino al montaggio completo. FORD ottiene così una riduzione media di circa il 40% del tempo di montaggio di ogni pezzo (con punte del 75% raggiunte con l’introduzione dell’energia meccanica e il miglioramento delle altezze delle linee stesse).
Insieme alla predeterminazione dei tempi di lavoro e alla parcellizzazione dei suoi contenuti il terzo aspetto fondamentale del modello fordista è rappresentato dalla struttura gerarchico burocratica che governa l’azienda, mentre un ulteriore elemento di novità è dato dal fatto che con il FORDISMO i lavoratori non sono più soltanto un importante fattore della produzione ma anche i consumatori dei prodotti finali che aziende sempre più avanzate dal punto di vista tecnologico immettono sul mercato.
E’ la combinazione tra la produzione di serie, resa possibile dal progresso tecnico, e il consumo di massa a determinare il successo del FORDISMO, una svolta senza precedenti nella società americana, l’avvento di quegli anni ruggenti che in anticipo di qualche decennio rispetto a quanto avverà in Europa, farà sì che in molte famiglie operaie degli Stati Uniti beni come l’automobile, la radio, gli elettrodomestici diventino di uso comune e che il livello di istruzione di base diventi decisamente più alto di quello di ogni altra parte del mondo cosiddetto avanzato.
Questo straordinario esperimento sul campo darà lo spunto a John Maynard Keynes per formulare negli anni Trenta le sue teorie sulla crescita della domanda come stimolo alla produzione e il mantenimento di buoni livelli di consumo come antidoto alle crisi economiche.
Se il richiamo alla rivoluzione industriale sottolinea un fenomeno storico e un sistema che ha segnato una profonda frattura rispetto alla sostanziale continuità storica delle società agricole, tale da essere paragonato per rilevanza solo alla rivoluzione del neolitico, il FORDISMO mostra gli sviluppi dell’industrializzazione nella sua piena maturazione. Non a caso, nonostante il suo carattere estremamente rigido tanto dal versante produttivo che da quello organizzativo e delle condizioni di lavoro, il modello fordista è stato assolutamente dominante fino agli anni 70, quando la crisi della azienda, i repentini cambiamenti dei contesti ambientali, i mutamenti indotti dall’utilizzo di informatica e robotica determinano la necessità di privilegiare forme organizzative molto più flessibili, all’interno delle quali l’autonomia, l’intercambiabilità, la capacità di decidere di chi lavora diventa un fattore sempre più rilevante per il buon andamento dell’impresa.