Uno, doje, tre e quattro e Adele Gagliardi
Partiamo dal fatto che per me i libri non possono essere brutti, forse perchè non ho mai saputo scrivere neanche un biglietto di auguri e quindi tutto ciò che è scritto per me vale, fosse anche il biglietto del tram.
Uno, doje tre e quattro è stato bello perchè scritto da amici.
Perchè tranne il primo ed ultimo capitolo,gli altri li potevi leggere nell’ordine che preferivi, ed infatti “viaggiatori immobili” l’ho letto in una condizione bellissima,in barca cullata dalle onde ed ho potuto viaggiare con tutti voi, ho visitato attraverso le parole paesi che non avrei voluto vedere e mi sono riempita delle vostre emozioni.
Perchè la cosa che più ho apprezzato sono stati gli scritti di Viviana e Carmela, meno male che c’erano loro tra Enzo e Daniele, altrimenti sarebbe stata dura la lettura, infatti è stato piacevole trovarle dopo gli scritti maschili un poco troppo pressanti (per me s’intende), per questo motivo ho trovato il libro molto ben bilanciato e molto piacevole.
Perchè è in un formato da tenere sempre nello zaino e poter leggere durante le attese dal medico piuttosto che aspettando l’uscita da scuola di mia figlia.
Perchè vi voglio bene e apprezzo il vostro lavoro.