Il sindaco, il consigliere comunale e il presidente di circoscrizione
Domenica si vota da tante parti d’Italia, e mi fa piacere spendere qualche parola per tre miei amici che vorrei tanto poterli votare tutti e tre e però ne posso votare uno solo.
Prima di dirvi chi sono e perché li voterei devo dire però – non sarei io se non lo facessi – che in generale a me questa cosa di votare le persone invece che i partiti non piace, preferivo la situazione precedente, quella nella quale mi riconoscevo in un partito comunità – nel mio caso il Partito Comunista Italiano – e non avrei votato neanche mio padre, mio fratello o mio figlio se si candidavano in un partito diverso dal mio. Ciò detto, vengo al punto.
I miei tre amici sono Osvaldo Cammarota, Francesco Escalona e Tarcisio Tarquini e sono candidati rispettivamente alla Presidenza della X Mucipalità (Bagnoli Fuorigrotta) di Napoli, al Consiglio Comunale di Napoli e a Sindaco di Alatri, in provincia di Frosinone.
Non vi preoccupate, non vi racconto da quando e come ci siamo conosciuti, tutte le cose che abbiamo condiviso, le battaglie, le gioie, le amarezze, anche perché ci vorrebbe un libro e non un post, a pensarci bene un libro per ciascuno di loro. Vi dico solo alcune delle cose che secondo me li accomunano, insomma le ragioni e le motivazioni per le quali li voterei con tutto il cuore tutti e tre e invece posso votare soltanto Francesco, dato che vivo a Chiaia e non a Fuorigrotta, a Bagnoli o ad Alatri.
La prima cosa che accomuna Osvaldo, Francesco e Tarcisio è l’onestà. Lo so, dovrebbe essere una pre-condizione, soprattutto per un amministratore pubblico, ma «dovrebbe essere» non «è» e dunque io lo scrivo. Mio padre usava dire, quando mi parlava di queste cose, «pezzente era e pezzente è rimasto», laddove il concetto di pezzente andava inteso in maniera molto larga, poteva trattarsi anche di una persona agiata che però non aveva mai approfittato dei suoi incarichi per così dire moltiplicare i suoi agi. Ecco, i miei tre amici «pezzenti erano e pezzenti sono rimasti» e a me questa cosa qui «mi» piace assai.
La seconda cosa è che tutti e tre non hanno solo le loro idee – che quello è indispensabile non solo per amministrare la vita pubblica ma proprio per vivere una vita più degna di essere vissuta – ma ascoltano anche le idee degli altri, ma veramente. E se l’idea degli altri sembra loro una buona idea la adottano, la fanno loro, la sostengono, nei limiti delle loro possibilità la portano avanti.
La terza cosa è che Osvaldo, Francesco e Tarcisio le cose che dicono le fanno. Non tutte naturalmente, che quello non ci riusciamo neanche nelle nostre singole vite figurarsi quando amministri una municipalità o una città, però una parte si. E per la parte che non fanno non ti dicono che l’hanno fatta ma ti spiegano perché non l’hanno fatta, e secondo me anche questa non è una cosa da poco.
La quarta è che se proprio devono scegliere tra il più forte e il più debole – che non sempre puoi risolvere con il bene comune – loro scelgono di stare dalla parte del più debole. Non serve disturbare John Rawls e la teoria della giustizia, è che sono fatti così, per cultura, per formazione, per daimon, per codice dell’anima, per streppegna.
La quinta e ultima cosa – che non è che possiamo stare qui fino a Domenica – è che magari tanti queste cose qui le dicono, mentre loro le fanno già da una vita, e non è lo stesso.
Spero tanto che lunedì sia un giorno buono per le cittadine e i cittadini di Bagnoli Fuorigrotta, di Napoli e di Alatri. Buona partecipazione.