un’idea semplice
“A finale” la mia idea è molto semplice, bisogna che tutti assieme costruiamo una nuova epica, un nuovo modo di raccontare noi stessi e il nostro Paese, a partire dal valore del lavoro, dalla passione per il #lavorobenfatto, dalla voglia di fare bene le cose perché è così che si fa. La mia idea non vive e non cresce nel vuoto, vive e cresce in un mondo nel quale siamo impegnati ogni giorno a cercare di ridurre la sofferenza socialmente evitabile, a cercare di assicurare più diritti e opportunità alle donne e agli uomini di ogni età che popolano questa nostra bella Terra, a cercare di rendere migliori – nel senso di più vicini e rispondenti alle esigenze delle persone -, scuole, ospedali e quant’altro. La mia idea non vive e non cresce nell’attesa, nel senso che non aspetta che tutto questo si compia, mi chiede al contrario qui e ora di dare il massimo per fare bene quello che devo fare. Sì, qui e ora, mentre mi batto sul piano sociale per i miei diritti, per i diritti di quelli come me e per i diritti di quelli diversi da me, la mia idea mi dice che se faccio il prof. devo fare bene il prof., e pure se faccio l’infermiere, o l’operaio, o l’architetto, o il maker, o il cuoco, o l’artigiano. E’ per questo che racconto storie di #lavorobenfatto, è un pezzo del mio lavoro e della mia passione e cerco di farlo al meglio che posso. Ora non guardatele adesso, queste storie, pensate a quando saranno mille, diecimila, e per questo leggetele, diffondetele, segnalatemi nuove storie da raccontare, e soprattutto scrivetele, che abbiamo bisogno di dieci, cento, mille Omero per scrivere la nuova epica, per affermare il nuovo approccio, per diffondere la nuova cultura, per cambiare l’Italia. Buona partecipazione.