Laura online, un sondaggio per partire
Crotone. 7 dicembre 2000. Riccardo e Carlos, 5 e 3 anni, preparano, con l’aiuto del loro papà, la letterina per Babbo Natale. Nella stanza a fianco Maria, la loro mamma, iscritta al Politecnico di Milano, segue le lezioni del corso di laurea di primo livello in ingegneria informatica. Entro 3 anni potrà regolarmente laurearsi. E magari lavorare per una web TV, per un editore multimediale, per un’impresa che fa commercio elettronico.
Troppo bello per essere vero? Niente affatto. A settembre di quest’anno sarà operativo, grazie all’iniziativa del Politecnico di Milano e del Gruppo Editoriale L’Espresso, il primo corso di laurea online.
Ma quanti saranno realmente gli studenti a scegliere la “frequenza” online? Lo abbiamo chiesto al responsabile del progetto, il professor Alberto Colorni, che presiede il METID, Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica, l’organismo del Politecnico di Milano che promuove e supporta l’adozione di strumenti innovativi per la didattica universitaria.
“Secondo un’indagine condotta da Somedia ad iscriversi saranno circa 400 studenti all’anno che dovranno assicurare la loro presenza soltanto per sostenere gli esami e per una settimana a semestre, nel corso della quale prevediamo di chiudere il lavoro del semestre precedente e di impostare quello del semestre successivo”.
Come sarà strutturato concretamente il lavoro?
“Premesso che, come tutti i loro colleghi, anche gli studenti a distanza dovranno sostenere un test d’ingresso, e che alla fine del corso è prevista una sorta di tirocinio, in particolare per i part time, si può dividere il corso di laurea in 3 parti. La prima si svolgerà online; la seconda offline; la terza in video conferenza. Conseguentemente dal versante dei supporti tecnologici si farà largo uso di internet (ciascuno dei 30 insegnamenti previsti nei 3 anni avrà un proprio sito dedicato), di cd-rom, più raramente di videocassette”.
E la carta? Le “famigerate” dispense sulle quali intere generazioni hanno consumato energie e occhi? Dopo l’ufficio avremo il corso di laurea senza carta?
“Beh, non proprio – ci risponde Colorni -. Anche se non è da escludere che nel corso di non molti anni questo possa avvenire”.
Ha già una idea precisa del target interessato alla frequenza a distanza?
“Un’idea precisa no – è la risposta – ma ci aspettiamo di “conquistare” nuove utenze, studenti che diversamente non si sarebbero rivolti a noi. L’indagine svolta da Somedia ha riguardato il Nord ed il Sud, città con università e senza e dappertutto, dopo una iniziale diffidenza superata grazie alla serietà e alla credibilità del progetto e dei suoi promotori, il riscontro è stato positivo”.
Per ora ci fermiamo qui. Con la promessa di tenervi aggiornati. E di festeggiare assieme a voi non appena Maria si sarà laureata.