Gli inquilini del cimitero di Lowhill
In una bellissima storia di Dylan Dog, il fumetto culto delle generazioni post Tex Willer, l’indagatore dell’incubo si trova alle prese con una categoria molto speciale di morti viventi.
Diversamente dai loro colleghi dei film dell’orrore, canonicamente assettati di vendetta e di sangue, gli inquilini del cimitero di Lowhill, la cittadina nella quale l’autore Michele Medda ha ambientato l’avventura, ritornano alla vita semplicemente perché intendono recuperare tempo, quello che si sono accorti di non aver speso bene nel corso della loro vita, impegnati come erano a correre avanti e indietro, giorno dopo giorno, come forsennati.
Il messaggio è fin troppo evidente, così come le sue connessioni con le vite che ci ritroviamo quotidianamente a vivere. La modernità sta cambiando, assieme al nostro approccio con il tempo, il rapporto con le culture, le storie, i modi di fare e di dire che abbiamo ereditato.
Al tempo dei senza tempo la parola chiave è “correre”. Niente più tempi morti nelle nostre vite. Non possiamo permettercelo. A nessuna età. Come dimostra l’agenda settimanale di un qualunque figlio della middle class italiana dagli 8 anni in su: la scuola e i compiti, tutti i giorni; sport, teatro o ballo, due o tre volte a settimana; l’appuntamento col dentista per dare una controllata alla macchinetta il mercoledì; il cinema o la festa di compleanno di qualche compagno di classe (o di modulo) il venerdì o il sabato; la domenica col papà, in particolare se ha la ventura di essere figlio di genitori separati.
E’ una vita da stressati. Che ci sfugge. Nella quale il tempo diventa sempre più prezioso. Tiranno. Impalpabile. Irrecuperabile. Incomprensibile. Irraggiungibile.
La morale della storia sembra, almeno a prima vista, abbastanza semplice.
Il tempo è denaro. Divora ogni cosa. E dunque bisogna andare al massimo. Preferibilmente a gonfie vele.
Conoscere le ragioni o la meta? Non è indispensabile. Ciò che conta davvero è non restare indietro. Raggiungere l’obiettivo. Qualunque esso sia. Ovunque esso sia. A qualunque costo.