Riegler, Pagano
Siglinde Riegler: Magari sono una che si entusiasma facilmente, ma leggere Enakapata mi ha fatto intravedere aspetti sorprendenti del Giappone, lasciandomi un po’… invidiosa? Forse. Un esempio? Il concetto di “kyoiku”, educazione intesa come cultura di rispetto delle regole … l’idea che ci sia un paese che “predilige i toni bassi, la modestia, l’understatement (…) che investe con forza e ad ogni livello sulla cultura e sulla valorizzazione del merito nonostante continui a considerare importante l’anzianità, la famiglia, il clan”.
Un altro mondo è possibile? Pare proprio di sì! Dove trovo il modulo per chiedere asilo politico al Giappone.
Altro aspetto che mi ha colpita: le riflessioni sul concetto di “serendipity”…che mi piacerebbe approfondire! Un elemento di leggerezza (non di superficialità) che permette di fare inaspettati balzi in avanti…il contrario del cocciuto accanimento sterile, pesante ed ottuso!
Ed infine: in Enakapata ho trovato degli spunti interessantissimi di riflessione sulle organizzazioni. A proposito della creazione di senso, della condivisione dei valori, della necessità che il genio individuale venga sostenuto dall’impegno delle organizzazioni affinché i saperi e il saper fare non vadano perduti; a proposito del bisogno di una continua azione di retrospezione attraverso la quale il gruppo che lavora insieme per un obiettivo definisce e rafforza la propria identità confrontandosi su ciò che si è fatto e sui risultati…riassumendo: l’importanza di dare valore alle regole, alla responsabilità, al rispetto, al Lavoro. In tutti i contesti in cui viviamo, per viverci meglio! Ecco, credo che in Enakapata si racconti di ricerca, ma si parli, in fondo, di vita, di come si potrebbe viverla meglio.
In Giappone, dopo 54 anni di opposizione, hanno vinto i democratici: sarà forse un caso?
Alessandra Pagano: Ieri ho cominciato a leggere il diario che ha scritto insieme a suo figlio e devo dire che veramente “ENAKAPATA”!
Banale forse come complimento ma io che ho sognato per una vita di visitare il Giappone e che ho avuto la possibilità di andare lì solo due anni fa ho rivissuto, attraverso le parole di suo figlio, quelle stesse emozioni.
Già la foto di copertina mi ha fatto riascoltare come per magia la vocina della metropolitana che avvisa i viaggiatori di trovarsi a Roppongi.
A breve arriverò alla fine e ho già deciso di comprare una copia per una mia carissima amica che, per coltivare appieno la sua passione per la ricerca, ha lasciato questa “povera patria”.
Spero di non essere stata troppo invadente con questo messaggio.
P. S.
Troppo forte anche il suo riferimento a Casperia dato che, pur essendo nata a Napoli e avendo avuto la geniale idea di tornarci a vivere da sola all’eta di 23 anni, ho trascorso a Rieti tutta la mia infanzia assieme alla mia famiglia!
A presto.