La Bella Napoli di Irma Saccone
sono quella signora dai capelli bianchi che lei incontrò alla libreria Feltrinelli di piazza dei martiri, con cui scambiò poche parole e a cui diede in omaggio il suo libro “Bella Napoli” chiedendo semplicemente che venisse letto. L’ho letto con attenzione e la prima espressione che mi è venuta alle labbra è stata: “Finalmente una boccata d’aria pura”. Sì, perchè leggere di Napoli, attraverso storie di lotte e conquiste personali di giovani napoletani, restituisce quel senso di orgoglio di appartenenza a questa nostra terra napoletana di cui si evidenziano spesso e soltanto- purtroppo spesso a ragione- i tanti aspetti negativi. E mi vado dicendo che questo libro dovrebbe circolare sopratutto fra i giovani per lo più delusi dalle poche o assenti aspettative di lavoro. Certamente ne trarrebbero motivo d’incoraggiamento, di ottimismo. Ed io mi adopererò, per quanto mi sarà possibile, di proporre la lettura del suo libro a giovani e ad adulti: a proposito mi è capitato di parlarne con la prof. M. S., che insegna anch’ella alla Università di Salerno. Siamo amiche e -i casi strani della vita- si metterà a contatto con lei, sempre a proposito del libro, che io le avevo mostrato in un incontro a casa mia.
Ora mi permetto di suggerirle quanto già suo figlio Luca benevolmente gli fa notare: raccontare, narrare in prima persona.La sua nota introduttiva “benvenuti a Bella Napoli” è stata, per me, una delle più belle pagine del libro, comprese la prefazione e la postfazione, e per la forma e per il contenuto. Non mi dilungo oltre, sono solo un’accanita lettrice. Con tanti auguri.
Irma Saccone