Edgar H. Schein
Studiare un’organizzazione vuol dire studiare la sua cultura, data dall’insieme di assunti che essa inventa, scopre, sviluppa, nel corso della propria storia, per rispondere ai bisogni di adattamento esterno e di integrazione interna.
Perché ci sia una cultura organizzativa è indispensabile che ci sia un gruppo che:
1. sta insieme da tempo;
2. ha condiviso e affrontato problemi importanti;
3. ha monitorato gli effetti che le diverse soluzioni hanno determinato;
4. ha ideato o scoperto risposte valide che vengono trasmesse in quanto tali ai nuovi arrivati (le risposte vanno ritenute valide non solo quando risolvono i problemi, ma anche quando riducono l’ansia del gruppo).
Lo studio di una cultura organizzativa può essere condotto a tre diversi livelli di analisi:
1. artefatti: architettura, tecnologia, gergo, simboli, rituali e più in generale tutti gli aspetti immediatamente osservabili;
2. valori espliciti: i discorsi manifesti fatti circolare dalla leadership per rinsaldare identità, senso di appartenenza, solidarietà tra i componenti dell’organizzazione;
3. assunti di base: convinzioni dotate di una propria coerenza interna tanto profonde che non vengono esplicitate, talvolta perché sono date per scontate, altre volte perché gli stessi componenti dell’organizzazione non ne sono consapevoli.