Sottosopra
Certe giornate funzionano proprio così. Molte delle cose che ti eri ripromesso di fare, non riesci a farle. Eppure non te la senti di archiviarle nella cartella giornate storte, perché in compenso ti sono capitate e hai fatto cose che non pensavi di fare.
La parte out della giornata non ve la racconto, tanto quello che non ho fatto oggi lo faccio domani, in settimana, prima o poi.
Per quanto riguarda la sezione accadde per caso segnalo:
il pranzo in compagnia del mio amico Antonio, ancora più piacevole proprio perché non era previsto né il pranzo né la compagnia (le due cose nella mia vita sono quanto mai connesse dato che detesto mangiare da solo);
le ore di lavoro che ho potuto dedicare a un nuovo progetto a cui tengo molto;
il viaggio di ritorno dall’Università con il mio amico Angelo, che mi ha spiegato un sacco di cose sull’alfabeto Morse e poi mi ha inviato questa mail:
Vincenzo, in allegato la tabella del codice Morse base e la tabella delle abbreviazioni più comunemente usate. Ti invio anche un link al quale potrai trovare una specie di ‘traduttore’ che ti consente di scrivere lettere (o intere parole) e sentire il suono delle stesse in CW (in morse): http://morsecode.scphillips.com/jtranslator.html
Per questo link, inserisci nel parametro della velocità (speed) in basso il valore 15 per poter meglio apprezzare il suono (devi avere java abilitato sul browser per far funzionare l’applicazione). Per adesso 73 da da di di di di di di da da … cordiali (saluti cordiali);
la chiacchiera via Facebook con il mio amico Matteo che mi fa ben sperare per l’opera sua dedicata a Enakapata;
la sorpresa e l’imbarazzo con il giovane viaggiatore che in funicolare, mentre scendevo dal Vomero al Petraio (cose da 1 minuto e mezzo, di più non avrei potuto reggere) mi ha chiesto: “Lei è vincenzo moretti?”, come negarlo – gli ho risposto-. Complimenti per il suo libro – mi ha detto-, l’ho letto, è stupendo, lei ha parlato del Giappone in un modo meraviglioso .. -cerco di dirgli che del Giappone ha scritto Luca, ma non riesco a fermarlo -… io sono uno studente dell’orientale di Napoli, il mio sogno è di andare in Giappone e scrivere un libro bello come quello che ha scritto lei”.
Per fortuna si è aperta la porta della funicolare, ho ringraziato, ho fatto un inchino come nelle mie ore giapponesi e sono uscito.
Per favore non mi dite che il giovanotto ha esagerato con i complimenti perché lo so già, su molte cose perdo i colpi e non me lo nascondo, ma scemunito non lo sono diventato ancora. Almeno per me, il fatto che un giovane esagerato ti dica che sogna di fare una cosa che hai fatto tu rimane comunque sconvolgente. E’ una cosa che fa piacere, che ti fa essere contento.
Ma sì diciamolo, me ne potevo tornare a casa e godermi i miei 15 secondi di celebrità, e invece mi sono messo un’altra volta a trafficare con le mie pentole piene di parole. Dite che tanto mi piace? vero. Ma ciò non toglie che una di queste sere mi “ciacco” sul bordo del Mac a furia di prenderlo a capate perché mi ci addormento sopra.
Si, certe giornate funzionano proprio così, sottosopra. Forse è la mia vita che funziona così. Sottosopra.