Strettamente personale
Il messaggio che leggete in calce me lo ha mandato mia nipote Sara, 19 anni, un pò di giorni fa. Per ovvie ragioni non l’avevo pubblicato, però un pò mi dispiaceva. Mi dispiaceva per me, perché dalle mie parti si vive soprattutto di soddisfazioni e perché sono un essere umano e mi fa piacere condividere la felicità, che quello basta già il dolore a farti capire che quando arrivi alla “streppegna” sei un uomo solo. E mi dispiaceva per lei, perché secondo me dalle righe che mi ha mandato traspare la verità, la sua verità naturalmente, non la Verità che di questi tempi è meglio lasciarla stare, sì, insomma, quella cosa che chiedo a ciascuna/o di voi quando vi dico di commentare il libro con tutta la sincerità di cui siete capaci. E’ stato Alessio a darmi la soluzione, come fa lui, con quella semplicità che si fa genio, con un semplice e geniale “Vincenzo, facci un post, nessuno può dirci niente se diamo spazio anche ai nostri sentimenti”. Com’è la storia? Sangue e link. La condizione umana al tempo di internet. Perciò eccomi qua. Ladies e gentleman, ecco a voi il commento di Sara Moretti:
Il tuo libro non è solo stupendo (e non lo dico perché sono di parte), zio il tuo libro é vero. La cosa bella é che parli di persone vere, persone che si incontrano tutti i giorni e non é una cosa facile, secondo me. Perché raccontare la storia di persone che hanno lottato e sudato per arrivare a essere quello che sono e che hanno creduto in quello che hanno fatto non é così facile. Quando parli di queste persone devi trasmettere la loro passione, il loro “testa, mani e cuore” e io penso che tu ci sia riuscito, non sono un critico letterario ma semplicemente una lettrice e io da lettrice mi sono emozionata. Queste storie ti motivano, ti “gasano”, come le canzoni dei Linkin Park che sento prima delle partite. Mi hanno fatto venire ancora di più la voglia di farcela, di riuscire. Quindi non ho altro da aggiungere se non grazie.