Totonno 3P
Al tempo di Secondigliano Totonno 3P aveva più o meno la mia età, era alto più o meno quanto me, era un poco più grosso e molto più forte di me, forse aveva fatto le elementari e forse no mentre io occupavo il mio primo istituto tecnico e litigavo con mio padre perchè bisognava fare i turni anche di notte e secondo lui non si poteva (e infatti non si poteva; oggi direi che ero un occupante su 2 turni per 7 giorni, mattina e pomeriggio only).
Totonno stava naturalmente per Antonio formato omm furnuto (uomo finito nel senso di adulto, mentre anche un bambino si poteva chiamare Antonio) e 3P non era la versione abarth della folle apologia della P2, che al tempo nemmeno esisteva, ma un chiaro riferimento a una supposta prorompente potenza virile che rappresentava il fiore all’occhielo del suo, diciamo così, curriculum vitae.
Di Totonno 3P non ricordo “imprese” particolarmente memorabili né come magliaro, né, per fortuna, come camorrista: lui era così, forte, fisico, una sorta di antenato dell’uomo che non deve chiedere mai, soddisfatto della sua forza, innamorato della sua mascolinità, hidalgo con qualche macchia e nessuna paura.
A Secondigliano tutti avevamo un soprannome. Io e i miei amici eravamo i poppisti (perché seguivamo la musica pop) o i comunisti (il perchè è facile da intuire) e a Totonno 3P quando mi incontrava piaceva molto tessere le lodi di uno dei suoi eroi preferiti: Ce Gaetano. Il rivoluzionario con la barba, quello amico del cubano, quello disegnato sulle magliette, si proprio lui, Ce Gaetano. Avevi voglia di ripetergli Che Guevara. Non c’era verso. Ce Gaetano era e Ce gaetano restava. Anche quando era di cattivo umore e mi diceva che io non ero un vero rivoluzionario (vero), che lui il mitra ce l’aveva (falso), che se volevo lui si sarebbe messo sulle mie spalle e mitra alla mano avremmo fatto una rapina memorabile (impossibile, pesava oltre 100 chili e in due saremmo stati quasi 4 metri, ci avrebbero presi subito), e poi avremmo finanziato la guerriglia (falso, avrebbe perso tutto giocando ‘a stoppa, versione made in naples rigorosamente d’azzardo del gioco del poker).
Perché vi racocnto tutto questo? Perché sono più di 35 anni che non ho notizie di Totonno 3P. E perché oggi mi ha scritto Monica. Che avevo visto un paio di volte un paio di decenni fa.
Monica mi ha rintracciato grazie a Enakapata. E allora perché non sperare? Dite che Totonno 3P non è omm da blog o da Facebook? Mai dire mai. Comunque chiederò a Tonino. Il mio amico del cuore. Di cui vi racconterò un’altra volta. Forse.