La natura del sensemaking
Segnalazione dei casi sospetti di Battered Child Syndrome (BCS) e Sensemaking:
Primo, c’è qualcuno che rivela qualche cosa, entro un flusso continuo di eventi, qualche cosa che ha la forma di una sopresa, di un insieme di nformazioni discrepanti, qualche cosa che non quadra.
Secondo, le informazioni discrepanti sono individuate quando qualcuno riesamina l’esperienza passata. L’atto di osservazione è retrospettivo.
Terzo, vengono formulate ipotesi plausibili (per esempio, i genitori non comprendono la gravità delle lesioni) per spiegare le informazioni e la loro relativa singolarità.
Quarto, la persona che formula le ipotesi le pubblica in un articolo che compare su una rivista e che entra così a far parte del sapere condiviso della comunità medica divenendo disponibile per altri. Questa persona ha creato così un ogetto che non era “fuori” fin dall’inizio, ma che ora è “dentro” e può essere osservato.
Quinto, le ipotesi non generano immediatamente una gusta attenzione diffusa poiché, come notava Westrum, le osservazioni erano nate presso i radiologi, che hanno contatti sociali poco frequenti con i pediatri e con le famiglie dei bambini. Tali contatti sono cruciali nella costruzione e nella percezione di problemi.
Infine, sesto, questo esempio riguarda il sensemaking perché implica aspetti relativi all’identità e alla reputazione. (2).
Gli esperti sovrastimano la probabilità circa il fatto che, se il fenomeno fosse reale, loro ne sarebbero certamente a conoscenza. Westrum definisce ciò “fallacia della centralità: dato che io non conosco questo evento, esso non può esistere” (2).
Quanto più una tecnologia è ritenuta avanzata, tanto più è probabile che le persone non diano credito a quello che non proviene da essa. A causa della fallacia della centralità, migliore è il sistema di informazione, minore è la sua sensibilità agli eventi insoliti (3).
Per Starbuck e Milliken il sensemaking comporta un collocare gli stimoli entro una cornice (4).
Thomas, Clarck e Gioia descrivono il sensemaking come “l’interazione reciproca tra la ricerca d’informazioni, l’atribuzione di significati e l’azione” (5).