Le scuole per il XXI secolo
Tre dati (il 20% degli studenti di età inferiore a 15 anni ha una capacità di leggere che raggiunge appena il livello più basso; tra gli studenti di età compresa tra 18 e 24 anni il 15% circa lascia la scuola premturamente; il 23% dei ventiduenni non ha portato a termine la propria istruzione secondaria superiore) e otto domande (Come organizzare le scuole in modo che possano fornire a tutti gli studenti la serie completa delle competenze di base? Come possono le scuole fornire ai giovani le competenze e la motivazione necessarie a rendere l’apprendimento un’attività permanente? Come possono i sistemi scolastici contribuire ad appoggiare la crescita economica sostenibile a lungo termine in Europa? Come possono i sistemi scolastici soddisfare in modo ottimale la necessità di fornire equità, di tener conto delle diversità culturali e di ridurre l’abbandono scolastico? Se le scuole devono soddisfare le esigenze educative di ogni singolo alunno, come si può agire a livello dei programmi, dell’organizzazione scolastica e del ruolo degli insegnanti? Come possono le comunità scolastiche aiutare i giovani a diventare cittadini responsabili, in armonia con valori fondamentali quali la pace e la tolleranza di fronte alle diversità? Come fornire al personale scolastico formazione e sostegno per affrontare i problemi che si presentano? Come possono le comunità scolastiche ricevere la guida e la motivazione necessarie per avere successo? Come possono acquisire la facoltà di evolvere per poter affrontare i cambiamenti a livello delle esigenze e delle domande?) alla base del documento “Le scuole per il 21° secolo” licenziato dalla Commissione Europea lo scorso 11 luglio. Le risposte? Un documento tutto da leggere e da commentare. |
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